Emergenza clima: nel 2029 le caldaie a gas vietate. Le soluzioni tecnologiche per fare bene e presto

Emergenza clima: nel 2029 le caldaie a gas vietate. Le soluzioni tecnologiche per fare bene e presto

Teon è una realtà italiana che progetta e produce in Italia pompe di calore, tecnologia candidata nei prossimi anni ad una crescita rilevante in grado di ridurre i consumi da riscaldamento degli edifici e il conseguente inquinamento delle aree urbane.

Teon dalla sua nascita (2015) ha investito in innovazione, ricerca e sviluppo per superare i limiti tecnologici delle tradizionali pompe di calore, ovvero la possibilità di lavorare in climi con temperature ambiente sotto lo zero ma contemporaneamente produrre acqua calda compatibile con edifici a radiatori o processi industriali.

Grazie al lavoro svolto, oggi la soluzione tecnologica Teon consente di produrre acqua a temperature elevate (superiori agli 80 °C) anche con aria esterna a bassa temperatura ed è quindi applicabile al riscaldamento di edifici esistenti dotati di radiatori e a molti processi industriali; ciò permette di staccare la caldaia ed elimina definitivamente l’uso del gas naturale e le relative emissioni nocive.

Il settore del riscaldamento e quello dell’industria, oggi in Italia consumano circa 45 miliardi di mc (il 65% de totale consumi di gas) creando una forte dipendenza dall’estero e rilevanti impatti ambientali nelle aree delle principali città italiane.

I vantaggi nell’adozione delle pompe di calore ad alta temperatura TEON sono notevoli:

  • significativa riduzione delle bollette di famiglie e imprese tra il 40 e il 70%;
  • azzeramento delle emissioni inquinanti in loco;
  • integrata con fotovoltaico o inserita in CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) consente di perseguire l’autonomia energetica;
  • incremento importante della classe energetica dell’immobile con effetti positivi sul suo valore.

Le pompe di calore TEON usano per la maggior parte energia rinnovabile (aria, acqua, terra) e per la restante parte energia elettrica. Se anche l’energia elettrica necessaria ad alimentare le PdC fosse, teoricamente, tutta prodotta in centrali che utilizzano gas naturale, il consumo complessivo di gas naturale verrebbe sostanzialmente a dimezzarsi a livello nazionale rispetto a quanto consumato prima dell’uso di pompe di calore, e questo grazie all’elevata efficienza di questa tecnologia.

C’è un altro fattore molto importante da considerare in merito all’adozione di questa tecnologia che ha risvolti economici , ambientali e anche politici. La filiera tecnologica delle PdC ha nel nostro Paese, o più in generale in Europa, le imprese, i materiali e le competenze per produrre tutti i principali componenti oltre a realizzare gli impianti; aspetto importantissimo nell’ottica di indipendenza dai mercati esteri e dell’impiego interno.

Per la diffusione delle pompe di calore, quindi, è importante che:
1) il nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) preveda obiettivi di penetrazione molto più ambiziosi del piano del 2018 (si può raggiungere al 2030 un obiettivo incrementale tre volte superiore a quanto previsto in precedenza);
2) vi sia un quadro di strumenti di sostegno (detrazioni fiscali, Conto Termico, ecc) stabili e certi per un periodo medio – lungo di tempo (almeno fino al 2030 per consentire a imprese di pianificare e famiglie di veder realizzati i progetti) e che a parità di risorse, rispetto al passato, vadano a premiare con un’aliquota percentuale proporzionalmente crescente quegli interventi che maggiormente contribuiscono all’autonomia energetica e al processo di decarbonizzazione secondo linee guida che valorizzano l’innovazione e la loro reale efficacia.